Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения - стр. 60
dei Seminara, ricordati sulle lapidi del cimitero. E poi anche i nomi si perdevano e una scia di sangue era l'unica traccia lasciata da chi li aveva posseduti.
Un rumore di passi interruppe il filo di questi pensieri. Adesso poteva vederlo, il nemico, attraverso una fessura del muro: era un bel ragazzo di sedici anni, era stato alla processione del Santo Patrono, alla chiesa del paese della fidanzata. Ora se ne tornava a casa tutto parato a festa e fischiettava con l'aria arrogante dei Mammoliti che lui aveva ben imparato a conoscere (e a temere) sin da piccolo. Mentre prendeva la mira si domandò perché mai obbedisse così ciecamente a quell'ordine che prima ancora della sua venuta al mondo qualcuno gli aveva impartito. Ma un sorriso a sua insaputa gli attraversò la faccia e la impietrì in un ghigno.
Da «Fiori giapponesi»
VOCABOLARIO
appostarsivr устроить засаду, спрятаться за
ignoranza^невежество, незнание,
неосведомлённость
ereditàsf наследство
fucile a canne mozze (=lupara)обрез, ружьё
estraneoagg посторонний, чужой, чуждый
sbiaditoagg выцветший, линялый
lapide del cimitero^могильная плита
sciasf след, шлейф, кильватер
processionesf процессия, шествие
parato(=vestito)a festaagg празднично одетый
arroganteagg надменный, наглый, вызывающий, высокомерный
impartire(=dare)un ordinevt отдать
48. приказание ghignosmзлорадная усмешкаRiassumere il testo in breve e poi per esteso.
49. Temi da svolgere:
1. Quali sono le differenze tra il Nord e il Sud d'Italia?
2. Quali sono i più gravi problemi del Sud?
3. Verso quali paesi era diretta l'emigrazione dei lavoratori italiani alla fine dell'Ottocento? E oggi?
4. Che cosa si intende per emigrazione interna? Quali zone d ' Italia interessava? In quali anni si verifica la massima diffusione del fenomeno?
6. Che cosa è la mafia?Quali sono le ragioni storico-sociali che stanno all'origine del fenomeno?
7. Quali sono le differenze fra la vecchia e la nuova mafia?
Un po' di storia antica
La Roma dei poveri
50. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
La Roma dei poveri
A Roma, per norma generale, i colli erano riservati a coloro che avevano i mezzi per farsi erigere un'abitazione individuale; sia che appartenessero alla categoria dei ricchissimi, come gli abitanti del Palatino, о che appartenessero al settore agiato della plebe, che occupava l'Aventino durante la Repubblica. Ai poveri restavano le valli che si stendevano tra i colli; e più precisamente quella del Velabro tra il Campidoglio e il Palatino, a sud del Foro, e quella della Suburra, tra il Viminale e l'Esquilino, a nord del Foro. Quando ebbe inizio questa importante migrazione le valli erano ancora paludose e malsane. Il Foro stesso non era stato che una vasta palude, in parte prosciugata dopo l'età regia grazie alla costruzione della Cloaca Massima. I quartieri bassi erano fangosi e costituivano un focolaio per il diffondersi di malattie. Il popolino doveva quindi lottare contro la malaria, contro i terremoti, frequenti a quell'epoca, e contro le inondazioni, quasi annuali. Per esempio l'inondazione del 54 a.C. fu delle più crudeli: l'acqua giunse tanto in alto che i muri delle case, costruite in mattoni, ne restarono imbevuti e crollarono. I morti furono numerosi. L'inverno, il gelo, l'estate, il diffondersi dei microbi contribuivano ugualmente a moltiplicare le vittime, e il periodo di caldo era quello in cui la mortalità era più alta. A differenza dei ricchi, i poveri non avevano i mezzi per trascorrere questi mesi soffocanti in campagna.Al giorno di oggi, allorché visitiamo ciò che resta di Roma antica, constatiamo che marmo e pietra avevano un posto predominante tra i materiali da costruzione. In realtà l'uso del marmo non si diffuse che nel II secolo a.C., ed era ancora riservato agli edifici pubblici e alle case dei ricchi. Prima dell'introduzione del marmo, Roma era una città fatta interamente di legno, poi di mattoni. Questi erano i materiali che venivano usati per edificare le case dei poveri; e si spiega perché, sovente, crollassero о bruciassero interi edifici. I loro abitanti, se scappavano, si ritrovavano per la strada. E allora, proprio perché era necessario fornire un alloggio a tutta questa plebe urbana, sorse l'idea di costruire degli immobili composti di più piani, anche perché era impossibile farsi ulteriore spazio fra i colli. Sembra che questi immobili fossero poco solidi. Cicerone dice che i piani superiori sembravano sospesi al di sopra di chi vi passeggiava sotto e che i muri erano tanto sottili che una tempesta abbastanza forte era sufficiente a farli crollare, come accadde nel 60 a.C. Una volta ricostruiti, gli appartamenti venivano affittati a prezzi che si facevano con il passare del tempo sempre più esorbitanti. Ma la necessità dettava la legge: alla morte di Cesare (44 a.C.) la plebe urbana rappresentava una popolazione di cinquecentomila persone su un totale di settecentomila. Inutile dire quanto scomodi e squallidi fossero questi alloggi. Quanto all'igiene!… Basta pensare che queste costruzioni non possedessero latrine e che bisognava vuotare il proprio vaso da notte in un tino posto sotto la scala… a meno non si preferisse gettarne il contenuto dalla finestra!