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Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя - стр. 6

CAVALIERE: Ma però, con quelli che La corteggiano, sa fingere.

MIRANDOLINA: Io fingere? Guardimi il cielo. Domandi un po’ a quei due signori che sono innamorati di me, se ho mai dato loro un segno d’affetto. Se ho mai scherzato con loro in maniera frivola. Non li caccio via, perché il mio interesse non lo vuole, ma poco meno. Questi uomini non li posso vedere. Non mi piacciono neanche le donne che corrono dietro agli uomini. Vede? Io non sono una ragazza. Ho qualche annetto; non sono bella, ma ho avuto delle buone occasioni; eppure non ho mai voluto sposarmi, perché amo infinitamente la mia libertà.

CAVALIERE: Oh sì, la libertà è un gran tesoro.

MIRANDOLINA: E tanti la perdono stupidamente.

CAVALIERE: So io ben quel che faccio. Alla larga[36].

MIRANDOLINA: Ha moglie, Signore?

CAVALIERE: Per fortuna no. Non voglio donne.

MIRANDOLINA: Bravissimo. Si conservi sempre così. Le donne, signore… Basta, a me non tocca[37] a dirne male.

CAVALIERE: Lei e la prima donna, che parla così.

MIRANDOLINA: Le dirò: noi altre locandiere vediamo e sentiamo molte cose diverse; e in verità compatisco quegli uomini, che hanno paura del nostro sesso.

CAVALIERE: (È curiosa questa[38]). (Da sé.)

MIRANDOLINA: Se mi permette (Finge voler partire[39].)

CAVALIERE: Deve partire?

MIRANDOLINA: Non voglio essere noiosa.

CAVALIERE: No, mi fa piacere; mi divertisce.

MIRANDOLINA: Vede, signore? Così faccio con gli altri. Mi fermo per qualche momento; sono piuttosto allegra, dico delle barzellette per divertirli, e loro subito credono… e mi fanno i cascamorti.

CAVALIERE: Questo accade, perché ha buona maniera.

MIRANDOLINA: Troppi complimenti, Signore. (Con una riverenza.)

CAVALIERE: E loro s’innamorano.

MIRANDOLINA: Guardi che debolezza! Innamorarsi subito di una donna!

CAVALIERE: Questa io non l’ho mai potuta capire.

MIRANDOLINA: Bella fortezza! Bella virilità!

CAVALIERE: Debolezze! Miserie umane!

MIRANDOLINA: Questo è il vero pensare degli uomini. Signor Cavaliere, mi dia la mano.

CAVALIERE: Perché?

MIRANDOLINA: La prego! è pulita la mia mano[40].

CAVALIERE: Ecco la mano.

MIRANDOLINA: Questa è la prima volta, che tengo la mano di un uomo, che pensa veramente da uomo.

CAVALIERE: Via, basta così. (Ritira la mano.)

MIRANDOLINA: Ecco. Non sarà mai possibile dare la mano a quei due signori. Subito penseranno che mi piacciono. Non gli darei una semplice libertà, per tutto l’oro del mondo. Non sanno vivere. Oh benedetto in conversare alla libera! senza attacchi, senza malizia, senza tanti ridicoli complimenti. Scusi, parlo troppo. Dove posso servirla, mi comandi con autorità, e avrò per lei quell’attenzione, che non ho mai avuto per alcuna persona di questo mondo.

CAVALIERE: Per quale motivo ha tanta parzialità per me?

MIRANDOLINA: Perché, oltre[41] il suo merito, oltre la sua nobiltà, sono almeno sicura che con lei posso stare con libertà, perché non farà cattivo uso delle mie attenzioni, non mi tormenterà con pretensioni ridicole.

CAVALIERE: (Che diavolo ha lei di stravagante, ch’io non capisco!). (Da sé.)

MIRANDOLINA: (A poco a poco lo addomesticherò). (Da sé.)

CAVALIERE: Orsù, se ha da fare, non deve restare per me.

MIRANDOLINA: Sì signore, vado a fare le faccende di casa. Se comanderà qualche cosa, manderò il cameriere.

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