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Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения - стр. 18

Questa morale, favorevole a un certo puritanismo e ostile alla speculazione intellettuale, rifiutava il lusso e la vita facile. Era una morale dell'energia. Il contadino conosceva il prezzo del lavoro e lottava contro lo spreco che gli avrebbe arrecato la miseria. Era dunque anche una morale nata dalla necessità.

Il fondamento di tale morale è la famiglia. Questa si compone dell'onnipotente paterfamilias, di sua moglie, dei figli, degli schiavi e delle divinità. La famiglia riunisce gli elementi naturali e sovrannaturali, la cui comunione dà coerenza al nucleo e forza a ogni elemento che la compone.

Roma deve indubbiamente la sua straordinaria espansione al rigore della sua morale. Formato in una tradizione austera, il romano diviene un soldato efficiente. L'anno è diviso in due periodi, quello della pace, riservato all'agricoltura, e quello consacrato alla guerra che va da marzo a ottobre. Il riposo del soldato, infatti, può nuocere al suo ardore guerriero. La città, come è noto, costituisce un pericolo per i militari e alcuni capi dell'esercito.

D'altra parte è curioso constatare che la città, già in epoca molto antica, costituiva un pericolo morale sia per il soldato, sia per il contadino perché offriva occasione di divertimento, soprattutto nei giorni di mercato e nei giorni di festa. Anche gli schiavi abituati ai bagni (esistevano le terme per gli schiavi), alle taverne e ai lupanari non volevano più impegnarsi negli sforzi richiesti dai lavori agricoli. Proponendo l'esempio di uomini come Catone la morale rifiuta la vita facile e il vizio. Costituiscono un pericolo per la salute morale persino la gioia dei sensi e il piacere provato davanti a ciò che è bello. La morale deve essere per l'uomo una guida e il piacere va considerato come il contrario del lavoro, qualcosa che fa perdere all'uomo la sua dignità. Ma è evidente che le future conquiste e l'espansione dell'impero avrebbero condotto a una riforma nei costumi stessi.


50. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.

R. Bonghi. Come Romolo scomparve

51. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

R. Bonghi. Come Romolo scomparve

Un giorno Romolo aveva adunato l'esercito nel campo accanto alla palude della Capra, per farne la rassegna. Ed ecco scoppiare una grande tempesta: i tuoni e lampi, ed eclissarsi il sole; e tutta coprirsi di tenebre la terra. E tutti a fuggire da ogni parte. Quando l'uragano fu passato, e si fu rifatto sereno, Romolo non apparve più in nessun posto.

I cittadini lo cercavano e nessuno sapeva che mai fosse avvenuto di lui. Ma il mistero fu in breve chiarito: Procolo Giulio, uno dei Romani venuti da Alba, sotto giuramento attestò che, mentre era pervenire al Foro, gli si era fatto incontro Romolo, più bello e grande che non era mai stato, rivestito di armi luccicanti e fiammeggianti. Romolo disse:

– Agli dèi è parso, о Procolo, che noi non dovessimo stare in mezzo agli uomini più di così… Sicché sta' sano, e di' ai Romani che, mantenendosi savi e coraggiosi, perverranno a grande potenza. Io avrò dal cielo cura di voi; e sarò per voi il dio Quirino.[9]

E, così detto, disparve.

Con riduzioni da «Storia di Roma»


52. Riassumere il testo in italiano.

Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?

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