Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения - стр. 17
22 ottobre.
Ieri era il grande giorno: il popolo votava! E tutto il popolo! Dopo quaranta secoli di esistenza è la prima volta che viene consultato sui propri destini. Questo popolo è stato greco, romano, sottomesso ai goti e agli ostrogoti, poi ai normanni, agli austriaci, al re d'Ungheria, agli Angiò, agli spagnoli, ai francesi di Championnet, ai francesi di Murat, a tutti gli stranieri, a tutte le dinastie possibili, e sempre in virtù della forza, per diritto di conquista e di usurpazione. Finalmente gli si chiede di scegliere il suo padrone; e lo si chiede non soltanto ai gentiluomini, agli uomini di toga e di spada, a coloro che hanno intelligenza о ricchezze, ma al semplice lazzarone[8] che, fino all'altro giorno, reclamava soltanto la libertà della strada e il diritto di saccheggio quando si batteva. Bisognava vederli ieri, questi lazzaroni a piedi nudi diventati cittadini, con in mano il certificato elettorale che non sapevano leggere.
Sotto il portico, tuttavia, lo spettacolo era pittoresco. La libertà di voto, promessa la vigilia, era salvaguardata, ma la procedura delle votazioni lasciava molto a desiderare. C'era un'urna tra due canestri, l'uno pieno di «sì», l'altro pieno di «no». L'elettore vota alla presenza delle guardie nazionali e dinanzi alla folla. Il voto negativo era difficile da dare, fors'anche pericoloso. Ma si assicura che lo stesso sistema, in nulla migliore di questo, è stato usato in Toscana.
VOCABOLARIO
detronizzarevt 1. свергать с престола 2. fig. развенчивать, низвергать с пьедестала (часто шутл.)
dinastia д/>1 династия
usurpazione ^узурпация, насильственное присоединение
dare le dimissioni подавать в отставку
fare orrore a qd наводить ужас на кого-л.
dichiarare guerra объявить войну
mandare in rovina qd/qc разорять, разрушать
sconvenienteagg неподходящий, неуместный, невыгодный
denunciarevt заявлять, объявлять, разоблачать, доносить
elezionipi f выборы, голосование
ereditarioagg наследственный
stupefattoagg пораженный, изумленный
cospirazionesm заговор
48. Temi da svolgere.
1 La situazione del regno delle Due Sicilie prima della spedizione dei Mille.
2. I motivi che spinsero Garibaldi a organizzare l'impresa.
3. Le tappe principali della conquista della Sicilia.
4. Garibaldi e la sua abilità di guerriero.
5. Garibaldi prima e dopo la spedizione dei Mille.
6. Com'era Garibaldi di carattere?
7. L'atteggiamento di Garibaldi dopo l'incontro di Teano. La delusione di Garibaldi.
8. Le prime elezioni d'Italia: lati positivi e negativi.
Un po' di storia antica
Il soldato romano
49. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Il soldato romano
Alle origini il romano è un soldato e un contadino. Lavoro accanito, frugalità e austerità costituivano le tre regole di vita più importanti di questi uomini attaccati alla terra che potevano passare direttamente dal lavoro dei campi alla conduzione degli affari di stato, salvare la patria e fare ritorno all'aratro. È lo stile di vita degli uomini interamente dediti alla comunità, pronti a sacrificare tutto, persino la vita, per il bene comune. Ricevevano un'educazione severa e ricavavano la loro forza e la loro risolutezza dal fatto di essere stato abituato fin dall'infanzia a far lavorare il corpo e a vivere sobriamente. Per generazioni di Romani Catone il Censore, politico, oratore e scrittore romano (234–149 a. C.), ha rappresentato l'uomo incorruttibile e privo di debolezze, originario della campagna. Catone non esitava a lavorare i campi in compagnia dei suoi schiavi e a consumare i pasti con loro. La sua durezza nei confronti degli altri e di se stesso sconfinava a volte nel disumano: come quando, per esempio, proibiva ai suoi contadini di perdere tempo in passeggiate о chiacchiere, о si sbarazzava di uno schiavo malato perché non voleva nutrire una bocca inutile. Ma, come fa notare Plutarco, già all'epoca di Catone «si trovavano ben pochi uomini che volessero lavorare la terra con le proprie mani come facevano gli antichi, pranzare frugalmente, cenare senza accendere fuoco e senza far uso di cucina, e che si accontentassero di un abito semplice e di un alloggio modesto». (Da «Vita di Catone»).